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Riccardo Pick Mangiagalli

Riccardo Pick-Mangiagalli (Strakonice, 10 luglio 1882 – Milano, 8 luglio 1949) è stato un pianista e compositore boemo naturalizzato italiano.

Biografia 

Nato in Boemia, ma in parte di origine italiana, ha studiato e vissuto nella penisola. Studiò al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la guida dei maestri Vincenzo Appiani (pianoforte) e Vincenzo Ferroni (composizione). Compì studi anche a Praga e Vienna, dove fu allievo di Richard Strauss. La sua carriera musicale iniziò con grande successo come concertista di pianoforte, ma ben presto si dedicò esclusivamente alla composizione.
Nel 1936 succedette ad Ildebrando Pizzetti quale direttore del Conservatorio Giuseppe Verdi, incarico che mantenne fino alla morte. La sua produzione comprende opere liriche, balletti, musiche da camera, composizioni per pianoforte e orchestra e perfino musiche per il cinema. Il suo stile, assai personale, contemperava e coniugava diversi tratti del sinfonismo tedesco con elementi dell'impressionismo francese.

È ora sepolto nel cimitero di Cerro Maggiore (MI) nella tomba di famiglia. Per il legame della sua famiglia con il nostro territorio e per gli importanti contributi dati dalla sua attività musicale allo sviluppo della musica italiana e milanese, la Scuola Civica di Musica di Cerro Maggiore porta il suo nome.


Opere principali 
Tra i suoi lavori si ricordano una Sonata per violino e pianoforte, un Quartetto per archi, una Ballata sinfonica, unaHumoresque per piano e orchestra, numerose composizioni per pianoforte e alcune raccolte di liriche.
Opere liriche e balletti [modifica]
• Il Salice d'oro (1913, Teatro alla Scala, Milano)
• Il carillon magico (1918)
• La berceuse (1920)
• Mahit (1923)
• Basi e Bote (1925, su libretto di Arrigo Boito)

 

Altre opere 
Per il cinema compose le musiche per il film Scandalo per bene (1939) e per il lungometraggio di animazione La Rosa di Baghdad (1949). Infine, fra i suoi numerosi lavori si segnala anche l'Inno dei Cavalieri del Santo Sepolcro (op. 63), scritto nel 1939 su parole di Luigi Orsini.

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