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13/12/2018 - LA CASA DEL MANZONI E LA CHIESA DI SAN FEDELE

Aggiornamento: 20 nov 2018

Prossima escursione a Milano.

Se intenzionati a partecipare Vi invitiamo a comunicarci al più presto la Vostra adesione.


181^ Escursione

Giovedì 13 Dicembre 2018

(solo pomeriggio)


Partenza alle ore 13,30 da Piazza Mercato. Rientro per le ore 19 circa.

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Quota di partecipazione: 40 € per minimo di 30 persone.

La quota comprende: viaggio in bus, biglietti d’ingresso, guida e auricolari.

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Per l’escursione di mezza giornata, di questo mese di dicembre 2018, siamo di nuovo a Milano per visitare la Casa milanese di Alessandro Manzoni e la Chiesa, la Cripta e il Museo di San Fedele.


Il programma del pomeriggio è il seguente:

Ore 14.50 - incontro con le guide (due) di Ad Artem, davanti alla Casa del Manzoni, in Via Morone, 1.

Ore 15 - Visita della Casa (non oltre 25 persone per gruppo).

Ore 16 – Uscita dalla casa e spostamento in centro, con spiegazioni manzoniane.

Ore 16,30 – Visita della Chiesa di San Fedele, della Cripta e del Museo.

Ore 17,15 – Uscita e termine giro in centro (visita Casa degli Omenoni)

Ore 17,45 – Termine visita guidata.

Alla spicciolata, avendo un po’ di tempo a disposizione, si potrà accedere, alla “Sala Alessi” di Palazzo Marino (sede del Municipio di Milano), per vedere “L’Adorazione dei Magi”, dipinta

dal Perugino nel 1473.

Alle 18,15 si riprenderà il bus per far ritorno a Cerro.

Per comunicare l’adesione e per qualsiasi altra informazione, si prega di contattare,

telefonicamente, le seguenti persone:

Paleari Giuseppe: 0331-518.118; cell. 349-72.71.583; e-mail: giuseppepaleari@virgilio.it;

Lazzati Paolo: 0331-519.223; cell. 333-59.52.879; e-mail: paolo.rina@libero.it


GLI ORGANIZZATORI


Cerro Maggiore, 30 Ottobre 2018.


“LA MILANO DI ALESSANDRO MANZONI”

LA CASA DI ALESSANDRO MANZONI. Si trova al civico 2 di via Morone. Delle tante dimore

manzoniane, questa fu quella che, probabilmente, l’illustre senatore del Regno d’Italia considerò maggiormente sua. L’inesorabile trascorrere del tempo, i matrimoni e le morti premature delle figlie e dei figli, ne fecero un luogo di silenzio tanto che Alessandro Manzoni, solo, vi attese l’ultima visita, quella della morte, il 22 maggio 1873.

Il percorso museale propone una visita in dieci sezioni ripercorrenti, attraverso gli arredi e le opere d’arte esposte nelle sale, diversi itinerari nella vita e nell’opera dello scrittore. Dalla famiglia ai ritratti, dai paesaggi del romanzo alla passione per la botanica, dagli amici agli scrittori che lo presero a modello, dalla camera da letto – rimasta come egli la lasciò – allo studio in cui nacquero “I promessi sposi”.

PIAZZA SAN FEDELE. Dietro Palazzo Marino, celeberrima sede municipale, si apre una piccola ed elegante piazza, discreta e aristocratica, quella di San Fedele. A dominare la scena la facciata dell’omonima chiesa e la statua, scura e solenne, di Alessandro Manzoni, padre della lingua italiana moderna.

Manzoni, si sa, era un intellettuale libero e geniale, come pure un cristiano assai devoto, per quanto favorevole all’unità d’Italia e alla presa di Roma. Manzoni, con frequenza pressoché quotidiana, si recava a Messa in San Fedele, chiesa centralissima non distante dalla sua dimora.

Il 6 gennaio 1873, il grande italiano scivolò, battendo la testa contro uno scalino di accesso alla chiesa, procurandosi un grave trauma cranico. Le sue condizioni progressivamente peggiorarono e, nell’arco di alcuni mesi, una meningite lo stroncò.

LA CHIESA DI SAN FEDELE. Da sempre affidata ai Gesuiti, fu voluta dall’arcivescovo Carlo

Borromeo nel XVI secolo ed è considerata uno dei principali e più riusciti modelli dell’architettura sacra della Riforma cattolica, successiva al Concilio Tridentino. A navata unica, è uno dei capolavori del grande architetto Pellegrino Tibaldi. Al suo interno si trovano opere di Giovanni Maria Crespi (il "Cerano”) e di Simone Peterzano, maestro di Caravaggio. La contemporaneità fa la sua incursione con un’opera di Lucio Fontana.

La chiesa e alcuni spazi attigui: coro absidale, cripta, cappella e sacrestia monumentale – quest’ultimo capolavoro di intarsi lignei, come il pulpito e i confessionali in noce – costituiscono una perla della cultura artistica italiana contemporanea, un piccolo e raffinatissimo “museo” che integra, in continua dialettica tra antico e contemporaneo, un percorso sapiente e inedito tra arte e fede.

CASA DEGLI OMENONI. Abbandonata Piazza San Fedele, si raggiunge la non distante via degli Omenoni, che prende il nome dalla cinquecentesca Casa degli Omenoni, (1565) a causa degli otto telamoni scolpiti sulla facciata dall’artista di Ascona, Antonio Abbondio.

Il visitatore attento, può notare una curiosità relativa al numero civico, anzi ai numeri civici, perché – di fatto – ce ne sono due, il 1722 e il 3. Come mai? La spiegazione è che, il 1722 è quello dell’era asburgica, quando la numerazione era attribuita secondo un ordine a spirale, partendo da un punto centrale, che era l’attuale Castello Sforzesco.


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“L’Adorazione dei Magi”, del Perugino.

Quest’anno, per il periodo natalizio, Palazzo Marino (sede del Municipio di Milano),

espone “L’Adorazione dei Magi”, opera realizzata da Pietro Vannucci, detto il

Perugino, intorno al 1473, quando l’artista era poco più che ventenne.

Protagonista del rinnovamento dell’arte italiana nel culmine del Rinascimento, tra gli

ultimi decenni del XV e i primi del XVI secolo, il Perugino fu considerato dai suoi

contemporanei, il più noto e influente pittore d’Italia e fu titolare, in contemporanea,

di due attivissime botteghe, una a Perugia e una a Firenze, dove formò, tra gli altri,

il giovane Raffaello.

Questo dipinto (olio su tela di 242 x 180 cm.) è stato prestato a Milano dalla Galleria

Nazionale dell’Umbria.

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